Prima dell’altro giorno non conoscevo Leos Carax. A quanto
mi si dice, si tratta di un regista francese che esordisce negli anni ottanta
con il film “ Boy Meets Girl”. Sucessone a Cannes viene considerato un enfant
prodige e la nuova promessa promettente del cinema francese. Ovviamente (come
succede spesso in questi casi) la promessa viene un po’ meno. Arrivato al terzo
film infatti la sua carriera peggiora un po’.
Una ripresa la si vede con il film ad episodi, e (sempre a
quanto mi si dice) con l’ultima sua opera Holy Motors che ha raccolto diversi
consensi a Cannes.
A Torino Film Festival 30 ho visto tale suo film e enfant
prodige o non prodige (o non enfant) ho deciso che Carax entra nel mio pantheon
di registi preferiti, anche se tutti gli alti suoi film dovessero farmi schifo.
E’ molto difficile per me scrivere qualcosa su Holy Motors
senza raccontare nulla della trama e contemporaneamente non voglio raccontare
molto perché è un film che va scoperto in sala. Holy Motors è uno di quei film
che vanno interpretati ed è anche bello vederli in gruppo proprio per
confrontare le proprie interpretazioni a fine serata. Ma questo non deve
scoraggiare i più tenaci, perché la messa in scena è fantastica e il ritmo non
manca. C’è sempre voglia di sapere cosa succederà “poi”, anche se il quadro di
tutto non è mai chiaro e forse non lo sarà mai.
Vi basti sapere che è un film visionario, mette in scena
mille storie per raccontarne una, la bellezza del gesto, un cinema buio con
tutti gli spettatori ad occhi chiusi, la limousine infinita, gli occhi chiusi,
un cane gironzola, la bellezza del gesto, la bellezza del gesto…
1 commento:
Sei bellissimo
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