mercoledì 17 settembre 2008

Adventure Log.......01



Tra tutti i generi dei videogiochi esistenti, le avventure grafiche (o punta e clicca) sono certo uno dei più singolari ed unici.

Hanno vissuto un’epoca d’oro verso la fine degli anni 80 fino a metà 90, dove sono cadute nell’oblio per fare spazio ai giochi prettamente action che prendevano sempre più piede grazie anche alla nuova popolarità delle console. Negli ultimi anni sembra esserci una insperata rinascita del genere, che però ormai è di nicchia e si rivolge più ai nostalgici che al grande pubblico, perdendo così, un po’ della follia e della sperimentazione delle quali si facevano portavoce.

Tuttavia le avventure grafiche vanno riscoperte ed apprezzate per quello che sono: giochi che mettono in moto la mente, la logica, puntano tutto sulla storia sui personaggi sui dialoghi sul testo, creano una precisa atmosfera e suscitano emozioni meglio di quanto possa fare qualsiasi altra tipologia di gioco elettronico.

Con questi adventure log voglio proprio parlare di quello che provo, di quello che mi succede affrontando questi giochi.

Inizia il viaggio…

lunedì 15 settembre 2008

Notte e stelle elettriche del mio domani

La notte di oggi
mi mostra stelle elettriche

il giorno di domani
mi mostra il grigio delle strade vuote

viviamo tutti
in castelli di carta

in
ogni
momento
possono
cadere




I don't want to be your friend
I just want to be your lover
No matter how it ends
No matter how it starts

Forget about your house of cards
And I'll deal mine
Forget about your house of cards
And I'll deal mine

Fall off the table,
Get swept under
Denial, denial

The infrastructure will collapse
Voltage spikes
Throw your keys in the bowl

Kiss your husband goodnight

Forget about your house of cards
And I'll deal mine
Forget about your house of cards
And I'll deal mine

Fall off the table,
And get swept under

Denial, denial
Denial, denial
Your ears should be burning
Denial, denial
Your ears should be burning
Denial, denial

sabato 13 settembre 2008

Nascondere



Nascondere una colpa



Il Foglio bianco e l’unica frase che c’è scritta è questa:

Nascondere una colpa

Tutti noi ne nascondiamo una. Oppure abbiamo tentato di nasconderne almeno una.

Nasconderla agli altri, ma soprattutto a noi stessi. L’essere umano è un essere che sbaglia, che urta ferisce anche quando non vuole.

La natura dell’essere umano è fare del male, non importa come, non importa dove, la violenza è insita in lui, nelle sue fantasie nei suoi sogni.



Chi più chi meno si controlla, trova un equilibrio, ma nel profondo dell’animo umano c’è questa orribile natura.

Che ci sia stato un dio a darci questo animo in modo che noi estinguessimo la parte negativa o che semplicemente l’evoluzione abbia portato la nostra specie a dominare sulle altre proprio a causa di questa violenza, non ha importanza. C’è e ci dobbiamo fare i conti.

Nascondere è la cosa più semplice, l’alternativa ad affrontare frontalmente. E’ anche il modo più sicuro, visto che a combattere le proprio colpe non sempre porta ad una vittoria.

Anzi…

Sconforto




Si sconforto quando scopri che una persona a te vicina non ti sostiene più pur volendoti bene. Ti giudica come un estraneo, o forse sei tu che ti senti giudicato come un estraneo da lei anche se forse non è vero.

La colpa e tua, solo tua. Ma non sai ne il come ne il dove e nemmeno il perché. Sai solo che per colpa tua ti senti solo, sempre più solo.

E tutti sono migliori di te. Si tutti sono migliori, dovunque ti giri vedi gente ha qualcosa in più. Anni per convincerti che in fondo tutti valgono qualcosa ma non fai caso alla tua povertà.

Ti senti povero, minorato, diverso ed ancora una volta solo. Vorresti sprofondare con la faccia nel cuscino, nel fango, non respirare più, riempirti i polmoni di terra ed acqua in modo che smettano di funzionare.

Ti togli l’aria da solo. Forse l’aiuto che hai ricevuto non te lo meritavi, forse non ti meritavi niente di tutto ciò che ti è stato dato.

Si pensi che ancora puoi andare avanti, che ancora puoi farcela, perché rassegnarsi, non avrebbe senso. Si andare a vanti, ma come?

In che maniera?

venerdì 12 settembre 2008

Assimilare Spore......1




Giocare a fare il dio sembra essere un desiderio insito nell’animo umano. Non c’è persona che almeno una volta nella vita abbia sognato di avere poteri illimitati per fare quel cavolo che gli pare. Siccome i videogiochi (al pari di letteratura e cinema) sono un tentativo di materializzazione dei nostri sogni, questo bisogno di onnipotenza si è palesato attraverso diversi giochi.

Popolus di Molyneux non era certo il primo, ma è stato sicuramente uno dei più famosi: Si interpretava un dio in lotta con un collega rivale per la conquista di varie terre. Ma l’unico controllo che si possedeva era quello sulla terra stessa, che si poteva modificare per favorire i proprio fedeli.. In seguito, sempre Molyneux, ci ha offerto Black & White: anche qui il dio non creava ma interveniva su un mondo già avviato e la sua missione consisteva nell’accattivarsi i fedeli operando la classica scelta morale tra il bene e il male. Sid Meyer, attraverso calcoli e statistiche, ci ha scortato nel complesso territorio della storia umana permettendoci di gestire un’intera civiltà con i suoi Civilization. Invece il nostro amico Will Wright, prima ci ha messi nei panni di un super sindaco capace di scatenare le più svariate catastrofi naturali per “testare” la sua complessa città costruita con tanto sudore con la serie Sim City, successivamente ci ha permesso di incarnare una sorta di divinità domestica occupata a gestire una inerme famiglia al pari di un Tamagotchi con il popolarissimo the Sims.

Infine, il nostro Will, ci porta Spore: il gioco che sembra celebrare l’evoluzionismo ma invece incarna il più puro creazionismo.
Avendo carta bianca, o quasi, questa volta dobbiamo far nascere la vita, preservarla e poi creare nella più assoluta libertà (ecco perché l’evoluzionismo non centra) la forma di vita più curiosa che ci passa per la testa (e qui gli esseri di forma fallica si sprecano). Successivamente ci dobbiamo occupare del sostentamento e dei risvolti sociali con creature di altri dei come noi, site in altri pianeti presenti nei dischi rigidi di altri utenti sparsi per la rete.

Prosegue a quando avrò giocato a Spore…