mercoledì 3 settembre 2014

Luftrausers - Semplicità e profondità



Luftrausers è il classico esempio di quel tipo di gamedesign che si esprime per sintesi, tutto ha un equilibrio quasi millimetrico ed estremamente calibrato. Un solo livello ciclico in orizzontale e delimitato in verticale da due zone "mortali", nemici che appaiono secondo pattern semi casuali in progressione di difficoltà e due tasti con cui gestire tutto (sparo e accelerazione). Non c'è bisogno d'altro. Il controllo dell'aereo è molto classico e immediato: destra e sinistra lo fanno ruotare, il tasto "su" oppure il grilletto destro accelerano permettendo al velivolo di vincere la forza gravitazionale della quale è sempre vittima (e con la quale bisogna sempre fare i conti per ogni singola manovra). 


La salute non è segnalata da un hud ma è desumibile dai danni dell'aereo stesso espressi tramite  delle fiamme, una sirena d'allarme e un preoccupante occhio di bue che si stringe rapidamente su di noi. Tutti segnali ansiogeni che permettono di capire lo stato in cui si è senza bisogno di ricorrere a barre o a numeri ma sopratutto senza staccare gli occhi dall'azione che si sta seguendo. Si può ripristinare la salute semplicemente smettendo di sparare, una scelta geniale non solo per limitare l'abuso dell'autofire ma anche per rendere più difficile l'accumulo di punti tramite combo (se continuo a sparare faccio combo e incremento lo score ma mi tengo tutti i danni e rischio di morire subito).


Fuori dall'area di gioco c'è un "hangar" dedito alla composizione del velivolo che si vuole usare. Tale velivolo è composto da tre parti: Arma, corpo e motore. Ognuna di essere è caratterizzata da una feature particolare. All'inizio sono disponibili solo le parti standard ma con un paio di partite si potranno già sbloccare componenti dotate di abilità particolari. Come il laser che rallenta la rotazione mentre si spara ma aumenta la portata e la concertazione di fuoco oppure il corpo che rende immuni dagli attacchi fisici dei nemici (melee) ma riduce sensibilmente la quantità di salute o anche un motore dalla spinta più potente ma di difficile controllo durante le manovre più complesse. 


Le combinazioni possibili (quindi di fatto gli aerei che si possono comporre) sono più di un centinaio, senza contare che ogni componente porta con se un certo numero di "missioni" definite da obbiettivi precisi come: distruggi una determinata nave in max combo, oppure abbatti un tot numero di aerei in una sola partita. Questo sistema di personalizzazione aumenta in modo esponenziale la quantità e i tipi di approccio che il giocatore può avere in Luftrausers incrementando di riflesso sia la longevità sia la varietà di situazioni. Infatti vi capiterà presto di studiare ogni composizione dell'aereo in funzione delle missioni e degli obbiettivi che vorrete portare a termine: Devo riuscire ad affondare più navi possibile usando lo sparo a ventaglio? Allora ci combino il corpo che mi permette di sganciare bombe in automatico di modo da avere un aiuto in caso di bisogno. Devo far fuori più nemici possibile senza aprire il fuoco mentre equipaggio il corpo che mi rende immune dagli attacchi melee? Allora imposto il motore che mi permette di andare sott'acqua senza danni così da avere più mobilità. 

La presentazione è stupefacente nel suo riflettere asciuttezza del gameplay stesso. Di fatto il gioco si compone di semplici silhouette stagliate su uno schermo sostanzialmente monocromatico in un'affascinante scala in color kaki. In realtà sono sbloccabili ,tramite il punteggio, diverse palette composte da abbinamenti improbabili se non proprio dannose per la vista! Una scelta che ha quasi del masochistico compiuta forse per scoraggiare sessioni troppo prolungate. Infatti, se proprio lo dobbiamo trovare un difetto a Luftrausers, questo sta nel suo essere dannatamente "addictive" ovvero di creare una dipendenza quasi pericolosa. Mai iniziare una sezione mentre si è in bagno (nel caso di psvita e dispositivi portatili), si rischia di rimanere sulla tazza a prendere freddo per diverse ore. Mai fare una partita quando si hanno cinque minuti liberi, se no si rischia di mangiarsi il tempo da dedicare alle faccende più importanti.


Di fatto il videogame dei Vlambeer concretizza il classico paradosso videoludico dell'offrire una grossa profondità mettendo sul piatto poco, consacrando così la vecchia filosofia dell'arcade anni 80, nella quale l'immediatezza e lo studio profondo delle meccaniche di gioco bastavano per garantire ore e ore di grande divertimento e passione.