martedì 5 giugno 2007

L'omino bombarolo



Ormai è d’abitudine bombarola, che io e altri miei quattro amici ci incontriamo ogni domenica sera bombarola, per giocare a fare i bombaroli tra noi stessi, usando il gioco più bombarolo che esista.

La parola Bomba è di tipo onomatopeico è deriva dal latino “Bombus” (crepitio), e richiama il suono Bo, Bom che fanno le cose esplodendo con violenza. (ricordiamo nel caso anche l'espressione “tornare a bomba” come riportato sul sito etimo.it: “Espressione tolta da un giuoco di lotta, già usato in Firenze -?-, detto oggi del Pome o del Toccapompo -?!-, e che oggi vedesi in qualche modo riprodotto in quello fanciullesco detto “Birri e Ladri” nel quale i ragazzi fanno a chiapparsi e danno quel nome ad un posto determinato e privilegiato, che è l’asilo o il luogo i immunità ove torna e ripara, quand è stanco, quei che rappresenta il la parte del ladro”).

Giustamente, come dice il caro e bombarolo per eccellenza Dennis Hopper verso la fine di Speed: una bomba che non esplode non ha significato. Infatti, quando vedi una bomba sai già che deve esplodere. Quando vedi un oggetto rotondo nero con una miccia all’apice sai cosa aspettarti.

La un oggetto che incute terrore (per questo è il preferito dei terroristi), sia prima durante e dopo l’esplosione. Per questo il gioco bombarolo (tale Dyna Blaster mutato poi in Bomberman) è un gioco “di Paura”. Una delle tecniche privilegiate per avere la meglio sugli avversari (che ricordiamo, bisogna far esplodere) è proprio quella di chiuderli in mezzo a un muro e una bomba (oppure direttamente due bombe).

Quando questo succede ecco che si innesta il panico. Sai che sei finito, sai che quel cerchio nero sullo schermo (che non è una vera bomba ma la rappresentazione di quest’ultima) scoppierà inevitabilmente da li a pochi minuti. E’ terribile sapere che stai per esplodere in aria ma non poter fare nulla per evitarlo.

Fosse un Headshot di un cecchino che ti colpisce alle spalle allora avrebbe meno effetto (sorpresa, ma lascia più confusi che altro), ma invece il fatto di sapere di essere finito, crea un tremendo suspance.

Il gioco bombarolo, tutta via, rimane uno dei più divertenti da giocare in moltitudine, creando vari sollazzi, euforie e fischi. In effetti possiamo anche accostarlo al giuoco del “Toccapomo” di cui sopra, con le uniche varianti che non esiste nessun luogo sicuro e che se questo esistesse di certo non verrebbe chiamato bomba.

Successivamente riporterò qualche brillante tecnica suicida creata e collaudata in questo giuoco per avere la meglio sugli avversari.

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